Fra pochi giorni potremo finalmente tornare a pattinare, ma conosciamo quali saranno le precauzioni da prendere per farlo in sicurezza rispetto al virus? Quale la corretta distanza mentre si pattina? Al di là delle norme che continuano a cambiare e le informazioni urlate da pseudo esperti, mi è sembrato interessante cercare qualche studio che abbia analizzato il problema e abbia dato risposte supportate da dati scientifici.
Abbiamo trovato uno studio belga-olandese, di cui trovate il link nelle note, dove è stato creato un modello in cui hanno simulato la traiettoria delle particelle di saliva espirate nell’aria durante lo sforzo fisico a diverse velocità: infatti, appurato che la distanza di sicurezza da fermi e in assenza di vento è da uno a due metri, la situazione cambia radicalmente in presenza di vento o al variare della velocità.
Se durante la pattinata starnutiamo, tossiamo o espiriamo con forza si crea una vaporizzazione di saliva (goccioline del diametro di 40 mm — 200 mm) che finisce nella nostra scia andando a infettare chi ci segue. Lo studio ha simulato le varie velocità e la disposizione di chi segue rispetto a chi precede e ha calcolato la distanza sociale al variare di posizione e velocità.
In allegato trovate studio integrale e intervista al team, ma sintetizzando lo studio la situazione peggiore è trovarsi uno dietro l’altro e in quella situazione il distanziamento di sicurezza al variare della velocità è il seguente:
4 km/h ➟ 5 metri
14 km/h ➟ 10 metri
30 km/h ➟ 20 metri
Infine bisogna considerare che al crescere della velocità le particelle di saliva decadono più rapidamente, ma se si passa in una “nuvola” di particelle vaporizzate queste si possono attaccare ai vestiti e rappresentare una fonte di contagio per più tempo.
Fonti: